SCHEDE D’ARTE: FRIEDRICH, “IL NAUFRAGIO DELLA SPERANZA”.

Caspar David Friedrich (Greifswald , 1774-1840), è stato uno dei maggiori esponenti del Romanticismo pittorico, noto soprattutto per i suoi panorami e paesaggi dall’alto valore simbolico. Il titolo originale di questo famoso dipinto conservato alla Kunsthalle di Amburgo, è Il mare di giaccio (olio su una tela, 98×128 cm), tuttavia più conosciuto con il suo sottotitolo, Il naufragio della speranza, e fa riferimento alla spedizione delle nave HMS Griper che fu vittima di un disastroso naufragio durante una spedizione al Polo Nord. In questo senso l’opera si lega fortemente alla poetica romantica, in particolare al concetto di “natura matrigna”, di una natura fondamentalmente ostile all’uomo e nella quale esso si trova a combattere cambiandola per adeguarla alle proprie esigenze. Natura che però si ribella di fronte gli eccessi dell’uomo costringendolo, se non alla resa, a una estrema difesa. Accanto a ciò emerge però anche il senso del sublime, di quella sensazione di totale assorbimento e sgomento di fronte alla forza e alla potenza della natura.

Friedrich realizzò l’opera verso il 1823 probabilmente partendo da una serie di studi dipinti tra il 1820 e il 1821 conseguenti all’osservazione della formazione dei banchi di ghiaccio sul fiume Elba vicino a Dresda e alle cronache riportate sui giornali dell’epoca che narravano gli esiti delle prime spedizioni esplorative al Polo Nord.

Le lastre di ghiaccio al centro della composizione sembrano sovrapporsi e spingere verso l’alto, mentre la neve giallastra si accumula tra le lastre. In primo piano il ghiaccio misto a terra si rompe sotto la pressione delle correnti marine e sulla destra si intravede il relitto della nave adagiata sul fianco con uno degli alberi ancora interi e con la vela issata. In lontananza altri blocchi di ghiaccio che si sollevano a disegnare delle forme piramidali.

Prevalgono i toni freddi con il cielo dipinto di un azzurro freddo, mentre la parte centrale alterna ai colori freddi delle tonalità di grigio e un chiaroscuro accentuato nel banco di ghiaccio. Solo in primo piano i ghiacci assumono un color ocra e marrone più caldi. Questo passaggio da toni bruni del primo piano a quelli freddi del cielo crea un’ampia spazialità e un effetto quasi depistante nello spettatore.

Lo spazio sembra perdersi all’infinito che culmina negli elementi ghiacciati che si intravedono oltre il primo piano. La vastità creata sulla superficie del quadro rendono una sospensione, si potrebbe dire, spazio-temporale, suggerendo uno spazio ideale.

L’inquadratura è quella canonica, orizzontale, del paesaggio, dove prevalgono le linee oblique delle lastre di ghiaccio che si elevano a destra, mentre al centro le linee oblique tendono a andare verso sinistra. La linea d’orizzonte si costituisce come un punto fermo della composizione.

In generale si potrebbe dire che il quadro di Friedrich genera una sensazione di freddo, solitudine e silenzio che investe lo spettatore. L’atmosfera è in fondo cupa e all’origine di quel senso di inquietudine che il sentimento di una natura madre, ma al tempo stesso pronta a ribellarsi contro l’arroganza dell’uomo e a dimostrare e investirlo di tutta con tutta la sua violenza e potenza distruttiva, insinua nella mente umana. Se esiste un livello simbolico in questa tela si potrebbe ravvisare nella sensazione che deriva all’uomo dalla concezione di una natura che, pur nel suo moto indipendente, incessante e costante, lo fa sentire infondo piccolo e quasi impotente di fronte alle forze naturali che prima o poi potrebbero ribellarsi alle imposizioni che il genere umano vorrebbe e tenta di imporre nel tentativo di renderle a sua immagine e consumo. Il naufragio della nave Speranza sopraffatta dai ghiacci e dalla tempesta ne sarebbe il correspettivo simbolico nell’ottica di una visione romantica del rapporto uomo natura.

Lascia un commento