Gli abusi edilizi in Italia sono un argomento ciclico, ossia che tende a ripresentarsi con più o meno eco presso la stampa nazionale, anche perchè il nostro paese è letteralmente alle prese con questo problema da sempre, ed è difficile fare ricorso a misure effettive che possano essere utili per lo Stato ma allo stesso tempo non troppo “punitive” per la cittadinanza.
Infatti si parla di abusi sanabili definendo quindi quelli “meno gravi” che sono stati sviluppati senza una opportuna regolamentazione ma rispetto a quelli non sanabili non vanno ad influire la planimetria e la struttura effettiva in modo radicale e quindi vanno di fatto soggetti ad una forma di “amistia”, per trovare un parallelismo effettivo che spieghi il tutto. Ma cosa si può sanare con le ultime regolamentazioni?
Sanare o condonare?
Si tratta di un tema delicato che per molti necessiterebbe di un intervento radicale con una riforma sanatoria o con un condono, cosa molto complicata perchè come detto a livello pratico andrebbe ad influenzare completamente l’ambito edilizio del nostro paese. E’ molto più “giustificabile” invece adottare una politica morbida ma anche meno efficace che fa distinzione tra gli abusi più o meno gravi.
Per questo le ultime leggi hanno di fatto reso i vari casi più o meno chiari, ricordando che per gli abusi mediamente gravi è prevista una sanzione pecuniaria (una multa) che può essere anche molto salata fino ad un periodo di reclusione oltre alla demolizione degli interventi illecitamente sviluppati entro un determinato periodo di tempo che però non sempre viene rispettato.
Quali sono gli interventi sanabili
Quelli sanabili sono ovviamente quelli più soggetti di interesse da parte di chi ha sviluppato interventi simili o chi di fatto vive in ambienti che hanno subito lavori non regolamentati, gli abusi si possono distinguere tra quelli sostanziali, totali o minori, che evidenziano la gravità dell’intervento. In generale possiamo raggruppare quelli sanabili nelle seguenti modalità:
- Lo sviluppo dei muretti a secco ma anche verande ed altri tipi di infissi che non vanno ad inficiare
- Costruzioni che aumentano la superficie abitabile di un immobile senza però modificare la capacità edificabile
- Lavori di infissi e finestre che non hanno modificato il paesaggio e la visiblità dell’area
- I lavori che non hanno influenzato eccessivamente l’aspetto originale della struttura
Per sanare un abuso edilizio bisogna recarsi presso un ufficio comunale adibito a questa funzione presente in ogni comune italiano con tutta la documentazione e le planimetrie originali dell’edificio. Come accennato esistono soprattutto due modi attraverso un condono edilizio, oppure più difficilmente una sanatoria che però spesso è complicata e concepita dal Parlamento in ambiti specifici.
Diverso il discorso per gli edifici sottoposti ad interventi non sanabili sostanzialmente tutti quelli che hanno avuto lavori più radicali che non autorizzati risultano essere concepiti con l’intento di modificare la planimetria e l’area dell’immobile ma anche per occupare aree non legate al piano originale dell’edificio, così come anche la costruzione nelle aree verdi e quelle agricole.