Temute da molti, se non da tutti, ma anche fondamentali per il corretto funzionamento di un sistema economico le cartelle esattoriali sono per molti un vero problema che però non è assolutamente inatteso, in una nazione mediamente funzionanente lo stato deve provvedere anche a “sollecitare” il mancato pagamento delle imposte che costituisce anche come nel caso dell’Italia qualcosa che ha i suoi effetti.
Le cartelle esattoriali anche da parte dello stato sono un “fastidio necessario” perchè non è sicuramente facile far collimare la loro presenza, naturalmente fondamentale ma anche la loro “invadenza” , in una nazione che storicamente ha enormi problemi nel far “quadrare i conti”. Gli ultimi provvedimenti confermati dall’esecutivo attuale servono ad accellare l’azione delle cartelle esattoriali. Ma cosa può succedere?
Cosa è la cartella esattoriale
Meglio spiegare in breve cos’è una cartella esattoriale e quali sono i suoi “effetti”: si tratta di una comunicazione generalmente in forma scrita che è di fatto il “primo avviso” sviluppato sotto forma pagamento che è soggetto ad una scadenza che inizia dopo 60 giorni la sua presentazione. In condizioni tradizionali questo può essere contestato con un riscorso.
Anche se siamo portati a concepire le cartelle esattoriali esclusivamente da parte dell’Agenzia delle Entrate, non è sempre così, in quanto delle pendenze possono essere anche sviluppate ad esempio tasse comunali, multe e quant’altro. E’ uno strumento, quella della cartella esattoriale che è di fatto fondamentale, e che permette comunque al titolare di poter anche chiedere la rateizzazione prima della scadenza.
Novità in vista
La scadenza infatti è il termine ultimo oltre il quale l’entità che ha emesso la richiesta di pagamento, da quel momento in poi il riscossore può decidere di attivare la riscossione coattiva che può portare a varie forme di azioni, dall’attivazione di una ipoteca, fermo amministrativo e riscossione fisica dei beni mobili o immobili. Una sentenza che però è stata confermata potrebbe rendere più immediata la riscossione, ad esempio:
- Nei casi di riscossione delle imposte come Irpef, Tari, Tosap ed Iva lo Stato può provvedere alla riscossione senza la cartella esattoriale
- Anche nei casi di imposte di successione e crediti di imposta
Questo è stato deciso nel corso della scorsa estate, con un procedimento che ha di fatto alleggerito il tutto, ma che ha provocato anche un po’ di preoccupazione dal punto di vista pratico perchè non esistendo più potenzialmente parlando degli avvisi di pagamento. Ma non si tratta dell’unica differenza, è stata alleggerita anche la tempistica per avere una risposta in caso di ricorso.
Ricordiamo che esiste come per ogni forma di emissione erariale, una prescrizione che identifica una specie di “scadenza” legata ai tempi di pagamento che sono limitati alla data ed il periodo di notifica. Solitamente a seconda di chi emette la cartella esattoriale il periodo di prescrizione varia da circa 3 anni a 10 anni, in quest’ultimo caso per le imposte dell’Erario.