Quali sono le piante che portano sfortuna? Ecco la risposta

La sfortuna, o anche comunemente chiamata iella o malocchio, è un elemento comune in tutte le culture del mondo. Si basa sulla convinzione di essere perseguitati perennemente da eventi negativi, di vivere una serie di coincidenze sfavorevoli. In realtà, si tratta di un atteggiamento atto a trovare delle spiegazioni agli eventi negativi, quasi ad attribuire le cause ad una forza esterna, la sfortuna appunto.

Molte culture hanno sviluppato delle credenze e delle storie dietro proprio la sfortuna, assimilandola a un determinato numero od oggetto per esempio. E non deve stupire se in alcune parti del mondo anche le piante finiscono per avere una funzione negativa, soprattutto se vengono posizionate dentro casa. Tante, infatti, sono le culture nel mondo dove alcune piante in particolare acquisiscono una connotazione assolutamente negativa, per altro anche infausta. Vediamo di quali piante si tratta.

Quali sono i motivi per cui alcune piante portano sfortuna

Molte piante sono considerate “sfortunate” a causa delle loro caratteristiche fisiche, come la presenza di spine, le foglie appuntite o una crescita eccessiva o invasiva. Queste particolarità vengono, quindi, associate ai pericoli e alla negatività, facendo aumentare la convinzione che la pianta porti sfortuna davvero. In alcune culture addirittura alle piante sono attribuiti significati simbolici, come per esempio le ortensie che vengono paragonate alla solitudine.

In Cina, esiste una pratica molto diffusa che si basa sull’idea che le piante posseggano un’energia che si libera attraverso tutte le sue parti nell’ambiente in cui si trova: si tratta del Feng Shui, oggi ampiamente diffuso anche in Italia, per cui moltissime piante considerate in Oriente portatrici di sfortuna, lo sono diventate anche da noi. Queste piante, secondo il Feng Shui, bloccherebbero il flusso di energia positiva, aumentando il numero di eventi negativi all’interno della casa in cui si trovano.

Ecco quali sono le piante che portano sfortuna

Fatte le dovute premesse, è arrivata l’ora di comprendere quali sono le piante considerate comunemente molto sfortunate. Generalmente la sfortuna associata alle piante è legata all’aspetto esteriore: infatti, le piante che troverete in elenco, sono tutte accomunate da alcuni elementi in particolare, come le spine o le foglie allungate e appuntite. Ecco quali sono:

  • Cactus e piante grasse: le spine vengono associate a negatività e sfortuna
  • Agave e aloe vera: le foglie appuntite e carnose hanno portato molti a considerarle sfortunate
  • Ortensie: in molte culture rappresentano la solitudine
  • Piante rampicanti: l’aspetto intricato dei rami e delle foglie verrebbero associato all’impedimento del libero flusso della positività
  • Vischio: sebbene sia fonte di buona fortuna a Natale, durante il resto dell’anno è di cattivo auspicio tenerlo in casa

Quindi, tenere delle piante in casa determina ovviamente un’attenzione anche per queste credenze verosimili; sempre ovviamente che ci si creda. Perché in effetti si tratta di racconti popolari, di storie legate al passato, o all’aspetto esterno della pianta. Siamo tuttavia portati a ricordarvi che non esiste una prova scientifica che avvalori la posizione di chi ritiene queste piante negative.

Come comportarsi, pertanto, di fronte a queste dicerie? Innanzitutto mantieni sempre un atteggiamento positivo perché aiuta ad affrontare gli eventi negativi con maggiore coscienza; sviluppa un pensiero critico basato su prove concrete o semplici associazioni riguardanti queste credenze; concentrati sul presente e su quello che puoi fare, non preoccupandoti del futuro e di quello che avverrà.

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