PUBBLICAZIONI
I miei Libri
Enrico Maria Guidi – Quique Maria Feretrio
Volponi oltre il 900. Suggestioni postumaniste nell'opera in prosa
Gli esempi letterari di Paolo Volponi pervadono la sua opera dagli anni Settanta alla fine degli anni Ottanta del Novecento. In questo libro, Guidi lo dimostra con sagace e intelligente prosa, sviluppando una necessaria ermeneutica critica dell’Urbinate, un classico nostro contemporaneo.

Shhh! Arriva l'uomo nero
“SBRANG! Un colpo secco, dentro un confessionale e Mario Gambacorta si ritrova con la testa esplosa nel mezzo della navata laterale di una chiesa gotica”. Delitto inquietante e inspiegabile, specie in una cittadina della provincia italiana, dove una rissa al bar costituisce già un evento di un certo rilievo criminale. È attorno a questo assassinio e ad altri fatti criminosi, al silenzio e all’omertà che li circondano, che si trovano ad indagare il commissario Nicola Stecca, uomo apparentemente scontroso e sull’orlo di una dipendenza da oppiacei nonostante il ruolo che riveste, la P.M. Francesca De Pisis, donna per la quale la carriera sembra essere l’unica ragione di vita e per questo in eterno scontro con il commissario con il quale si troverà però in qualche modo legata sentimentalmente, assieme agli altri loro collaboratori, Zappa, agente integerrimo con qualche problema famigliare, Esposito, giovane poliziotto, con un vizio un po’ particolare e il medico legale Mariani, afflitto da una gamba zoppa, eredità di una poliomielite infantile, nel tentativo di svelare un complicato intrigo di orribili abusi. Un thriller avvincente, insolito e ironico, in cui si intrecciano i caratteri dei personaggi, la suspense della trama e delle situazioni imprevedibili, con un occhio sempre attento alle motivazioni spesso profonde, psicologiche, sociali, etiche, che caratterizzano il tempo presente e conducono il lettore verso una soluzione imprevedibile e schioccante. Un’altra bella prova di Quique Maria Feretrio.
Recensioni

12 settembre 2019

14 settembre 2019
31 luglio 2019

La legge dell'Ouroburos
Nel XIII secolo un giovane viene iniziato alla "Grande Arte", l'alchimia, senza per altro rendersene conto. La vicenda si svolge tra Padova, Parigi, Montepellier e Avignone. Avventure imprevedibili e prove quasi insostenibili attendono l'ignaro futuro adepto. Personaggi storici realmente esistiti, situazioni storiche e ambienti sono riprodotti con fedeltà, così come la filosofia e le pratiche dell'alchimia, almeno per quello che se ne conosce.
Recensioni

Motivazione Primo classificato sezione editi Premio Internazionale Mondolibro 2014


23 novembre 2014


8 gennaio 2015


3 febbraio 2015


14 febbraio 2015


La città della madre
Urbino è una città apparentemente tranquilla, che si regge soprattutto sulla sua università e che dista pochi chilometri dalla riviera romagnola. Il procuratore Cuomo, trasferito dalla Sicilia, dove indagava su questioni di mafia, si trova a suo agio; finalmente poche grane da risolvere e nessuna minaccia. Improvvisamente, però, una serie di omicidi strani, imprevedibili e cruenti, investono la città. Il funzionario vede sconvolgere la propria vita, quella dei propri cari, moglie e figlio, e quella dei suoi collaboratori. L'assassino o gli assassini, pur nella loro pazzia, seguono un programma ben preciso. Hanno un fine. Un thriller in cui il gioco della suspense, della documentazione storica e della sua probabile mitizzazione, sono resi attuali dalla recente cronaca.
Recensioni

18 gennaio 2015


22 maggio 2014


25 agosto 2014


22 giugno 2014


7 agosto 2014


15 giugno 2014


26 maggio 2014


Paura di averti
Una lunga lettera di un padre ultra quarantenne alla propria prima ed unica figlia neonata. Le paure, le aspettative, i dubbi che assillano un uomo non più propriamente giovane di fronte ad una nascita, per altro fortemente voluta, nella moderna società. Per la prima volta il punto di vista di un padre di fronte ad un avvenimento così importante e, per certi aspetti, traumatizzante.

Io, Icaro e il Telecomando
Uno studente universitario nella Urbino pseudo colta e artistica degli anni Ottanta del secolo scorso. Le abitudini, le trasgressioni, una certa misoginia, gli amori e le inevitabili delusioni fino all'età matura, con i problemi di lavoro, di rapporti e di adeguamento all'ambiente. Fino alla resa finale. Un linguaggio quasi sperimentale, al limite del gergale, con una descrizione fredda degli ambienti di quegli anni fondamentali per comprendere l'evoluzione del mondo contemporaneo

Il Solitario
Urbino è una città apparentemente tranquilla, che si regge soprattutto sulla sua università e che dista pochi chilometri dalla riviera romagnola. Il procuratore Cuomo, trasferito dalla Sicilia, dove indagava su questioni di mafia, si trova a suo agio; finalmente poche grane da risolvere e nessuna minaccia. Improvvisamente, però, una serie di omicidi strani, imprevedibili e cruenti, investono la città. Il funzionario vede sconvolgere la propria vita, quella dei propri cari, moglie e figlio, e quella dei suoi collaboratori. L'assassino o gli assassini, pur nella loro pazzia, seguono un programma ben preciso. Hanno un fine. Un thriller in cui il gioco della suspense, della documentazione storica e della sua probabile mitizzazione, sono resi attuali dalla recente cronaca.
Recensioni

Recensione Il Solitario


8 febbraio 2008


La Tana
Nella tranquilla città di Urbino viene assassinato in un parco uno storico dell’arte inglese. L’ultimo suo gesto è stato quello di scrivere qualcosa sul display del cellulare: una serie numerica, all’apparenza senza senso. Un suo collega, Albert Cuomo, e la giovane Marta si adoperano per scoprire il mistero che si cela dietro questa tragica morte. Non sembra essere stata un’uccisione casuale e la storia non pare finita: l’uomo era solo un tassello di un gioco più grande. Cosa c’è in mezzo? La prima pista è data dal suo computer, al cui interno vengono trovate poche cose interessanti: qualche opera d’arte, già oggetto di studio, e un semplice albero genealogico. Ma di chi? Un thriller, questo di Enrico Maria Guidi, che gioca tra arte ed esoterismo, storia e società segrete, che tiene stretto il lettore in un vortice di passione e morte, sullo sfondo di una Urbino mai così al centro dell’attenzione.
Recensioni

Il Caso di Ernesto Ebasta
Il 24 dicembre non è solo la vigilia di Natale. È anche il giorno in cui il sedicenne Ernesto si ritrova in una cittadina sconosciuta dopo giorni di pellegrinaggio. Malmesso, analfabeta con scarse conoscenze della lingua e ignaro di tutto, dopo una segregazione e un isolamento subito fin dalla nascita e senza saperne il motivo, è scaraventato in un mondo per lui nuovo, un mondo che ben presto definirà altro da me. L’accoglienza degli organi preposti e il tentativo di inserirlo in una società e nella routine di una vita che non gli appartiene con i suoi ruoli, gli amori, gli affetti, le ipocrisie e le convenzioni per lui quasi illogiche, lo assillano senza che riesca a opporre resistenza. Un gioco nel quale non riesce, nonostante i tentativi, a entrare e forse neppure lo vuole. Anche il destino si accanisce con lui, coinvolgendolo, proprio quando la sua vita sembra quasi normalizzarsi, in un impensabile e paradossale omicidio, nelle indagini e in risvolti inaspettati. Un romanzo dall’andamento di un thriller sull’assurdità di una vita convenzionale.
RECENSIONE
Un libro straordinario, con una storia particolare e quasi inverosimile, che nel finale dà vita ad un thriller eccellente ed imprevedibile. Mentre lo leggevo lo stavo giudicando un po’ prolisso, ma considerandolo nel suo complesso devo dire che le cinque stelle ci stanno proprio tutte.

Il Primo libro delle Opere Toscane
Esemplata sull' editio princeps del 1560, la silloge poetica di Laura Battiferri si presenta alla fruizione degli studiosi in un allestimento editoriale che restituisce un testo criticamente accertato, dopo l'indagine condotta con acribia da Enrico Maria Guidi sul testimone autografo conservato alla Biblioteca Nazionale di Firenze, che ha costituito il fondamento della prima stampa. La cortina di silenzio che aveva circondato nei secoli successivi la produzione della più conosciuta poetessa urbinate, appena mossa dagli interventi “eruditi” del Crescimbeni e dello Zaccagnini (1903), è stata ora sollevata dal Guidi, che ripropone un corpus poetico che si muove attorno ad alcuni nuclei tematici: l'encomio, l'idillio e uno spirito religioso impregnato di riformismo valdesiano. Ma la varietas dei toni è la spia di un atteggiamento che condurrà la Battiferri ad un petrarchismo di terza generazione e alle soglie del Manierismo. Un nucleo di “proposte” e “risposte” poetiche, testimonia la fitta rete di corrispondenti di varia estrazione, di cui Laura amava circondarsi: nobili, artisti ed ecclesiastici, partecipi di un cerchio culturale che da Roma (luogo di un soggiorno durato cinque anni), si allargava alla Firenze ricca di fermenti di Cosimo I De' Medici, sino alla Siena degli “Intronati”, gli Accademici che l'accolsero, unica donna, col nome di Sgratiata. Preceduto da una introduzione che fa luce sull'attività poetica della Battiferri, il testo critico è seguito da una serie di utilissimi strumenti (indice di capoversi, indice dei nomi e tavola metrica), che rendono l'opera di facile consultazione.

I Sette Salmi Penitenziali di David Con alcuni sonetti spirituali
Solo in tempi recenti l'attenzione della critica letteraria nei riguardi della lirica cinquecentesca si è rivolta in maniera sistematica e quel filone spirituale e moralistico, cui appartiene a buon diritto la traduzione in versi dei Sette Salmi penitenziali del Santissimo profeta David, opera della poetessa urbinate Laura Battiferri. Esemplata sull'editio princeps del 1564, la produzione si offre agli studiosi come un'opera di fede legata alla cultura post-tridentina, ricca di suggestioni che derivano in gran parte dagli echi della predicazione di Valdés. La sensazione che l'operazione condotta dalla Battiferri sia in odore di Riforma, è confermata dal fatto che una parte del Petrarchismo sia stato in realtà un mezzo utile a coprire la diffusione delle idee riformate: era facile, insomma, utilizzando linguaggio del sommo Petrarca, lasciar passare certi contenuti eterodossi senza incorrere negli strali della censura. Questo libro testimonia dunque come quella ventata di spiritualità innovativa che spirava nel secondo Cinquecento, non si propagò soltanto attraverso i predicatori o i testi teologi, ma anche tramite la letteratura religiosa e di consumo. Preceduta da un illuminante saggio introduttivo e seguita da utili indici, l'indagine di Enrico Maria Guidi restituisce alla moderna fruizione un testo apparentemente riservato ad un pubblico religioso (le suore), ma in realtà destinato a veicolare fermenti forse già presenti all'interno del Ducato di Urbino

Urbino nella letteratura Italiana da Dante a D'Annunzio
Grazie all'opera e all'ingegno di personaggi politici del calibro di Federico II da Montefeltro, l'Ubaldini, Battista Sforza e di intellettuali e artisti come Raffaello Sanzio, Federico Barocci, Laura Battiferri, Bernardino Baldi solo per citarne alcuni, Urbino, nel corso dei secoli e almeno per seicento anni, è riuscita a conquistarsi un ruolo di indiscutibile importanza nell'economia politica e culturale italiana se non europea. Di tutto ciò è evidente che sia rimasta traccia. Infatti, sono molte le immagini che ritraggono la città e soprattutto il suo Palazzo Ducale, vero e proprio prototipo della reggia rinascimentale ideale, in opere figurative famose, ma la sua fama è stata altrettanto celebrata da poeti e letterati. Da qui l'idea di creare un'antologia che proponesse almeno alcuni di questi passi letterari, al fine di delineare un percorso culturale della città e della sua popolazione. L'itinerario tracciato dal curatore della silloge va dal Trecento alla fine dell'Ottocento, proponendo testi più o meno conosciuti di autori italiani che si sono interessati, per vari motivi (storici, politici, encomiastici ecc.) di Urbino e del suo territorio.
Recensioni

LE MARCHE


UNILIBRO


PESARONOTIZIE


Il Re è nudo!
Il Re è nudo è una silloge di brevi saggi, o "articoli" (non giornalistici) su argomenti di attualità, non tuttavia intesi nel senso di "cronache" o "fatti" che investono l'epoca contemporanea, quanto, piuttosto, su ciò che in qualche maniera riguarda il "ruolo" che la persona o i gruppi di persone occupano nella realtà. Si spazia così dalla "sociologia", alla "psicologia", a argomenti in qualche modo "etici" o "morali", senza nessun fine "accademico" o "scientifico", e tantomeno "didattico". Neppure si intende nei saggi fornire una soluzione o proporre in maniera diretta e univoca un indirizzo, ma il tutto è teso piuttosto a sollevare problemi, a sollecitare un ragionamento, insomma a spingere il lettore a pensare in proprio e non ad accettare come "imperativi categorici" ciò che dall'esterno, mass media, politica, opinione pubblica, istruzione, istituzioni, religione viene trasmesso e spesso imposto, con mezzi più o meno accettabili, e assorbito dall'individuo come una carta assorbente, senza un vero giudizio e una presa di posizione e coscienza critici.
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Salone Editoria dell’Impegno


Girardot e gli altri
Poesia d’avanguardia, ma anche crepuscolare, ermetica e surreale quella di Enrico Maria Guidi che, con Girardot e gli altri, ci presenta una galleria di personaggi imprevedibili e sorprendenti in un linguaggio fatto di continue esplosioni: un campo minato da accostamenti insoliti ed anarchia espressionistica. All’artista urbinate, alla sua seconda raccolta di liriche, che ha curato edizioni di poesia rinascimentale e di narrativa del Seicento, ha pubblicato saggi in volumi, recensioni, critica contemporanea letteraria e d’arte, non si può non riconoscere originalità di invenzione e pienezza poetica, una vibrante corda lirica, pur in una talvolta enigmatica chiave di lettura, inafferrabile fata morgana di tanta poesia antica e moderna, che impone piacevoli e provocatorie sfide interpretative. E Girardot, il personaggio che apre e chiude l’album di ritratti, nuovo eliotiano Prufrock, taciturno, schivo e solitario, frantumato dalla propria inadeguatezza e desolazione, riassume in sé il tema ricorrente nella raccolta di poemetti, quello della solitudine, del disagio esistenziale, della incomunicabilità, della estraneità degli uomini al mondo e alla natura stessa, sottolineati dalla immagine iniziale del cane che abbaia alla luna “fredda e metallica, lana di vetro” fra “viti appassite”, “rami stecchiti”, “campi di zolle insecchite”. Figure immerse nelle macerie dell’umanità, tra le “immondizie” del mondo, nel quale anche i poeti, gli intellettuali idealisti sono sconsolati e incompresi nella “città che non ha voluto capire, non ha potuto, direbbe un filosofo stanco, e sciupano il loro tempo attorno a biliardi malconci / bettole ormai dissipate nel vino / accanto al salame, contrario / inquietante alla voglia di piani / d’azienda e rivoluzioni operaie”. Personaggi estrosi e dolenti in una suggestiva cornice di avvenimenti offerti all’intuizione e all’immaginazione, una scoppiettante varietà di luoghi, tempi e stagioni, un lessico ardito e diverso, quasi a violentare la poesia, pur nella continuità di temi e motivi, cari a tanta arte e letteratura del ’900, inseriscono agevolmente Guidi tra i poeti di nuova generazione.
RECENSIONE
Attili
Componimenti nella forma lunga del poemetto che, come in una galleria palazzeschiana, consegnano ritratti umani disegnati attraverso le immagini, in versi percorsi da una forte vena narrativa. Poesia e colori si mescolano con toni crepuscolari-espressionistici-surreali generando una dimensione estetica che fa della poesia un tramite per comprendere il reale.
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