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I miei Libri

Enrico Maria Guidi – Quique Maria Feretrio

Volponi oltre il 900. Suggestioni postumaniste nell'opera in prosa

Gli esempi letterari di Paolo Volponi pervadono la sua opera dagli anni Settanta alla fine degli anni Ottanta del Novecento. In questo libro, Guidi lo dimostra con sagace e intelligente prosa, sviluppando una necessaria ermeneutica critica dell’Urbinate, un classico nostro contemporaneo.

Shhh-o-arriva-l-uomo-nero

Shhh! Arriva l'uomo nero

“SBRANG! Un colpo secco, dentro un confessionale e Mario Gambacorta si ritrova con la testa esplosa nel mezzo della navata laterale di una chiesa gotica”. Delitto inquietante e inspiegabile, specie in una cittadina della provincia italiana, dove una rissa al bar costituisce già un evento di un certo rilievo criminale. È attorno a questo assassinio e ad altri fatti criminosi, al silenzio e all’omertà che li circondano, che si trovano ad indagare il commissario Nicola Stecca, uomo apparentemente scontroso e sull’orlo di una dipendenza da oppiacei nonostante il ruolo che riveste, la P.M. Francesca De Pisis, donna per la quale la carriera sembra essere l’unica ragione di vita e per questo in eterno scontro con il commissario con il quale si troverà però in qualche modo legata sentimentalmente, assieme agli altri loro collaboratori, Zappa, agente integerrimo con qualche problema famigliare, Esposito, giovane poliziotto, con un vizio un po’ particolare e il medico legale Mariani, afflitto da una gamba zoppa, eredità di una poliomielite infantile, nel tentativo di svelare un complicato intrigo di orribili abusi. Un thriller avvincente, insolito e ironico, in cui si intrecciano i caratteri dei personaggi, la suspense della trama e delle situazioni imprevedibili, con un occhio sempre attento alle motivazioni spesso profonde, psicologiche, sociali, etiche, che caratterizzano il tempo presente e conducono il lettore verso una soluzione imprevedibile e schioccante. Un’altra bella prova di Quique Maria Feretrio.

Recensioni

12 settembre 2019

Un bel thriller, avvincente e con risvolti inaspettati. I dialoghi sono fatti molto bene e la situazione reale. Ci sono... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-19T21:59:08+02:00
Un bel thriller, avvincente e con risvolti inaspettati. I dialoghi sono fatti molto bene e la situazione reale. Ci sono momenti di riflessione e note sulla vita contemporanea che non disturbano, anzi aiutano a capire la situazione intricata che si va creando, per risolversi in maniera inattesa e imprevedibile. Bello, vale la pena passarci le serate assieme. Recensione per: Shhh! Arriva l'uomo nero

14 settembre 2019

Buon libro, thriller interessante e particolare. A volte un po’ concettuoso, ma non disturba molto. Bene come secondo thriller dell’autore.... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-19T21:52:32+02:00
Buon libro, thriller interessante e particolare. A volte un po’ concettuoso, ma non disturba molto. Bene come secondo thriller dell’autore. Recensione per: Shhh! Arriva l'uomo nero

31 luglio 2019

Un eccellente thriller; una storia avvincente e molto ben costruita, popolata da personaggi indovinati e ben caratterizzati; un libro arricchito... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-19T21:43:08+02:00
Un eccellente thriller; una storia avvincente e molto ben costruita, popolata da personaggi indovinati e ben caratterizzati; un libro arricchito da molteplici ed accettabilissime considerazioni di ordine psicologico, sociale ed etico sul nostro tempo. La narrazione, però, mi è parsa in certi tratti prolissa e divagante.
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Enrico Maria Guidi
LEGGE OROBORUS +

La legge dell'Ouroburos

Nel XIII secolo un giovane viene iniziato alla "Grande Arte", l'alchimia, senza per altro rendersene conto. La vicenda si svolge tra Padova, Parigi, Montepellier e Avignone. Avventure imprevedibili e prove quasi insostenibili attendono l'ignaro futuro adepto. Personaggi storici realmente esistiti, situazioni storiche e ambienti sono riprodotti con fedeltà, così come la filosofia e le pratiche dell'alchimia, almeno per quello che se ne conosce.

Recensioni

Motivazione Primo classificato sezione editi Premio Internazionale Mondolibro 2014

Un memoriale, la storia di una vita che è anche e soprattutto testamento, un lascito spirituale per i posteri che... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:39:11+02:00
Un memoriale, la storia di una vita che è anche e soprattutto testamento, un lascito spirituale per i posteri che da esso dovranno e potranno trarre insegnamento. Un autore anonimo, un uomo che è giunto all’epilogo tragico della sua vita all’età di 103 anni, protagonista e io narrante di questa vicenda straordinaria che inizia nel 1244, anno in cui il protagonista inizia il proprio difficile percorso che dovrà portarlo all’apprendimento della Grande Arte, l’alchimia. La Grande Arte che si estende in tutti i luoghi, che è filo conduttore del potere. La Grande Arte attraverso cui gli adepti possono “accedere a un altro mondo, fuori dalle dimensioni spazio temporali, uscire dalla dimensione fisica e mondana per accedere a quella divina”, “entrare in contatto con la vita universale, conoscere il principio creatore”. La vicenda si snoda tra Padova , Parigi, Montpellier e Avignone e si incunea tra  vicende e figure fondamentali del passaggio tra il 13° e il 14° secolo: il papato di Avignone, i difficili equilibri e gli intrighi politici della corte papale di Giovanni XXII e dell’impero di Filippo il Bello, la persecuzione e lo sterminio degli albigesi, la nascita dell’ordine dei Templari, l’insegnamento esemplare di Tommaso d’Aquino, la profezia  di Ruggero Bacone (p.125-26) (leggere pag.127) (l’ordine stabilito p.118) Un bagaglio notevole di conoscenze e di ricostruzioni storiche, strutturate in una trama incalzante che, pagina dopo pagina, sembra trasmettere al lettore quella sete di conoscenza che è il motore di questa vicenda nella sua totalità, vale a dire nei suoi aspetti particolari (la storia personale del protagonista) e negli aspetti generali (la ricerca, come motore e dovere della mente dell’uomo che tale pienamente vuole essere). Lo stile, accurato e scorrevole, rende piacevole la lettura illuminando di luce narrativa anche i passaggi più ‘tecnici’ e più difficili. Recensione per: La legge dell'Ourobrus

23 novembre 2014

Ho trovato rivelatore questo romanzo, che fa vedere la ricerca alchemica sotto una prospettiva completamente diversa. Mi ha colpito in... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:40:18+02:00
Ho trovato rivelatore questo romanzo, che fa vedere la ricerca alchemica sotto una prospettiva completamente diversa. Mi ha colpito in particolar modo l'interpretazione del linguaggio dei trovatori, e in particolar modo quello dell'"amor cortese", come codice per comunicare tra adepti senza destare sospetti. Mi resta il dubbio che la trasformazione della pietra filosofale coincida con le ricerche sulla fusione fredda, ma cosi' lontano l'autore non si spinge. Il ritmo del romanzo e' ottimo e si legge veramente d'un fiato. Fortunatamente anche l'italiano ne esce sano e salvo, non massacrato nella grammatica e nella sintassi come purtroppo noto sempre piu' spesso. Recensione per: La legge dell'Ourobrus

8 gennaio 2015

Dalle recensioni mi aspettavo qualcosina di piu...ma tutto sommato si legge bene anche se non è proprio una storia originale.... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:40:40+02:00
Dalle recensioni mi aspettavo qualcosina di piu...ma tutto sommato si legge bene anche se non è proprio una storia originale. ci si mette un po ad affezionarsi al protagonista e il finale sembra piuttosto frettoloso. Recensione per: La legge dell'Ourobrus

3 febbraio 2015

Forse è insolito il genere per me, ma devo dire che ho trovato originale la commistione di fantasy e occulto...... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:41:04+02:00
Forse è insolito il genere per me, ma devo dire che ho trovato originale la commistione di fantasy e occulto... Lo consiglio a chi ama il fantasy, ma è stufo del fantasy classico. Recensione per: La legge dell'Ourobrus

14 febbraio 2015

Un romanzo che ho trovato davvero interessante e originale, uno stile fluido e scorrevole che si fa leggere tutto d’un... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:41:29+02:00
Un romanzo che ho trovato davvero interessante e originale, uno stile fluido e scorrevole che si fa leggere tutto d’un fiato. Una trama unica nel suo genere che mischia storia, mistero, esoterismo in un intreccio fantasy. Alchimia, magia, pietra filosofale, occulto, riti iniziatici, cavalieri templari, eretici e la Santa inquisizione, tanto per non farci mancare nulla. Tutto ciò che mi piace. La cosa che mi ha sorpreso, o meglio, che ha acceso la mia mente e la mia fantasia, e solo questo di per sé vale l’intera lettura, è il richiamo che si cela tra le righe: si allude a Dante Alighieri, anche se il suo nome non è chiaramente menzionato. Non ho trovato refusi. Un libro che consiglio agli amanti della storia, del mistero e del genere fantasy. Recensione per: La legge dell'Ourobrus
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Enrico Maria Guidi
CITTA'

La città della madre

Urbino è una città apparentemente tranquilla, che si regge soprattutto sulla sua università e che dista pochi chilometri dalla riviera romagnola. Il procuratore Cuomo, trasferito dalla Sicilia, dove indagava su questioni di mafia, si trova a suo agio; finalmente poche grane da risolvere e nessuna minaccia. Improvvisamente, però, una serie di omicidi strani, imprevedibili e cruenti, investono la città. Il funzionario vede sconvolgere la propria vita, quella dei propri cari, moglie e figlio, e quella dei suoi collaboratori. L'assassino o gli assassini, pur nella loro pazzia, seguono un programma ben preciso. Hanno un fine. Un thriller in cui il gioco della suspense, della documentazione storica e della sua probabile mitizzazione, sono resi attuali dalla recente cronaca.

Recensioni

18 gennaio 2015

Questo e-book, è decisamente buono, anche se non esente da qualche difetto e che mi sento assolutamente di consigliare. Recensione... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:53:02+02:00
Questo e-book, è decisamente buono, anche se non esente da qualche difetto e che mi sento assolutamente di consigliare. Recensione per: La città della madre

22 maggio 2014

Non è male, la storia ben costruita e complessivamente è scritto con maestria. Non è adatto ai lettori troppo sensibili,... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:53:29+02:00
Non è male, la storia ben costruita e complessivamente è scritto con maestria. Non è adatto ai lettori troppo sensibili, certi passaggi sono troppo crudi, troppo persino per il genere hard-boiled. Buona l'idea, il cattivo si ispira alle peggiori tracce che il nazismo ha lasciato nella storia mondiale. In certi punti il libro fa anche riflettere. Complessivamente consigliato, solo però agli amanti del noir o del thriller americano, con sangue e violenza in abbondanza. Recensione per: La città della madre

25 agosto 2014

Un bellissimo e classicissimo romanzo giallo. Il bravissimo autore mi ha lasciato incollato al monitor per tutta la durata del... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:53:50+02:00
Un bellissimo e classicissimo romanzo giallo. Il bravissimo autore mi ha lasciato incollato al monitor per tutta la durata del libro. Consigliatissimo! Recensione per: La città della madre

22 giugno 2014

Buona storia anche se in certi episodi improbabile. C'è suspence e si legge tutto di un fiato. Scritto non male... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:54:05+02:00
Buona storia anche se in certi episodi improbabile. C'è suspence e si legge tutto di un fiato. Scritto non male salvo la presenza di qualche errore forse di battitura. Recensione per: La città della madre

7 agosto 2014

E book. Ottimo acquisto. Ottimo rapporto qualità prezzo. Amazon come sempre super. Ormai acquisto e book solo su questo sito... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:54:21+02:00
E book. Ottimo acquisto. Ottimo rapporto qualità prezzo. Amazon come sempre super. Ormai acquisto e book solo su questo sito Recensione per: La città della madre

15 giugno 2014

Interessante, intrigante, ma il finale mi sembra un po "arrampicato sugli specchi". Recensione per: La città della madre
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:54:34+02:00
Interessante, intrigante, ma il finale mi sembra un po "arrampicato sugli specchi". Recensione per: La città della madre

26 maggio 2014

Ancora una volta un thriller che nel bel mezzo della narrazione diventa un horror. Il libro non è male. La... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T09:54:54+02:00
Ancora una volta un thriller che nel bel mezzo della narrazione diventa un horror. Il libro non è male. La storia è interessante e ben narrata, i personaggi sono caratterizzati in modo completo, ed i dialoghi sono molto realistici. Una buona trama e qualche colpo di scena rendono effettivamente la lettura molto appassionante. Il ritmo non è frenetico e quindi permette al lettore le sue riflessioni. Gradevoli gli accenni alla città rinascimentale. Non ci sono evidenti sbavature nella trama, semmai l'autore è un po' impreciso sulla descrizione della procura, ma si tratta di piccoli particolari. Recensione per: La città della madre
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Enrico Maria Guidi
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Paura di averti

Una lunga lettera di un padre ultra quarantenne alla propria prima ed unica figlia neonata. Le paure, le aspettative, i dubbi che assillano un uomo non più propriamente giovane di fronte ad una nascita, per altro fortemente voluta, nella moderna società. Per la prima volta il punto di vista di un padre di fronte ad un avvenimento così importante e, per certi aspetti, traumatizzante.

Io-Icaro-e-il-telecomando

Io, Icaro e il Telecomando

Uno studente universitario nella Urbino pseudo colta e artistica degli anni Ottanta del secolo scorso. Le abitudini, le trasgressioni, una certa misoginia, gli amori e le inevitabili delusioni fino all'età matura, con i problemi di lavoro, di rapporti e di adeguamento all'ambiente. Fino alla resa finale. Un linguaggio quasi sperimentale, al limite del gergale, con una descrizione fredda degli ambienti di quegli anni fondamentali per comprendere l'evoluzione del mondo contemporaneo

SOLITARIO

Il Solitario

Urbino è una città apparentemente tranquilla, che si regge soprattutto sulla sua università e che dista pochi chilometri dalla riviera romagnola. Il procuratore Cuomo, trasferito dalla Sicilia, dove indagava su questioni di mafia, si trova a suo agio; finalmente poche grane da risolvere e nessuna minaccia. Improvvisamente, però, una serie di omicidi strani, imprevedibili e cruenti, investono la città. Il funzionario vede sconvolgere la propria vita, quella dei propri cari, moglie e figlio, e quella dei suoi collaboratori. L'assassino o gli assassini, pur nella loro pazzia, seguono un programma ben preciso. Hanno un fine. Un thriller in cui il gioco della suspense, della documentazione storica e della sua probabile mitizzazione, sono resi attuali dalla recente cronaca.

Recensioni

Recensione Il Solitario

Un ottimo thriller noir, ricco di azione, suspense e violenza, ma non solo. La storia è ben costruita e, dati... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T10:04:24+02:00
Un ottimo thriller noir, ricco di azione, suspense e violenza, ma non solo. La storia è ben costruita e, dati i tempi, abbastanza verosimile; una storia molto avvincente e piuttosto complicata. Spetterà al commissario Lo Bello ed alla sua squadra di fedelissimi il compito di sbrogliare la matassa. Un bel libro; lo consiglio vivamente. Recensione per: Il Solitario

8 febbraio 2008

Un numero digitato su un vecchio cellulare è l’unico indizio che il commissario Grasso ha in mano per venire a... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T10:09:11+02:00
Un numero digitato su un vecchio cellulare è l’unico indizio che il commissario Grasso ha in mano per venire a capo dell’assassinio del professor Coleman Farley. Una morte strana, apparentemente senza movente, di un anziano storico dell’arte con la passione per Urbino. Ad aiutare il commissario nelle indagini saranno Albert Cuomo, un collega del professore, e la giovane Marta. “La Tana”, dell’urbinate Enrico Maria Guidi, ha tutti gli ingredienti di un thriller mozzafiato. Un noir raccontato con sapiente dosaggio di colpi di scena, ambientata in un Urbino descritta da chi ne conosce ogni vicolo. a.f. Recensione per: Il Solitario
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Enrico Maria Guidi
La-Tana-copertina

La Tana

Nella tranquilla città di Urbino viene assassinato in un parco uno storico dell’arte inglese. L’ultimo suo gesto è stato quello di scrivere qualcosa sul display del cellulare: una serie numerica, all’apparenza senza senso. Un suo collega, Albert Cuomo, e la giovane Marta si adoperano per scoprire il mistero che si cela dietro questa tragica morte. Non sembra essere stata un’uccisione casuale e la storia non pare finita: l’uomo era solo un tassello di un gioco più grande. Cosa c’è in mezzo? La prima pista è data dal suo computer, al cui interno vengono trovate poche cose interessanti: qualche opera d’arte, già oggetto di studio, e un semplice albero genealogico. Ma di chi? Un thriller, questo di Enrico Maria Guidi, che gioca tra arte ed esoterismo, storia e società segrete, che tiene stretto il lettore in un vortice di passione e morte, sullo sfondo di una Urbino mai così al centro dell’attenzione.

Recensioni
ERNESTO

Il Caso di Ernesto Ebasta

Il 24 dicembre non è solo la vigilia di Natale. È anche il giorno in cui il sedicenne Ernesto si ritrova in una cittadina sconosciuta dopo giorni di pellegrinaggio. Malmesso, analfabeta con scarse conoscenze della lingua e ignaro di tutto, dopo una segregazione e un isolamento subito fin dalla nascita e senza saperne il motivo, è scaraventato in un mondo per lui nuovo, un mondo che ben presto definirà altro da me. L’accoglienza degli organi preposti e il tentativo di inserirlo in una società e nella routine di una vita che non gli appartiene con i suoi ruoli, gli amori, gli affetti, le ipocrisie e le convenzioni per lui quasi illogiche, lo assillano senza che riesca a opporre resistenza. Un gioco nel quale non riesce, nonostante i tentativi, a entrare e forse neppure lo vuole. Anche il destino si accanisce con lui, coinvolgendolo, proprio quando la sua vita sembra quasi normalizzarsi, in un impensabile e paradossale omicidio, nelle indagini e in risvolti inaspettati. Un romanzo dall’andamento di un thriller sull’assurdità di una vita convenzionale.

RECENSIONE

Un libro straordinario, con una storia particolare e quasi inverosimile, che nel finale dà vita ad un thriller eccellente ed imprevedibile. Mentre lo leggevo lo stavo giudicando un po’ prolisso, ma considerandolo nel suo complesso devo dire che le cinque stelle ci stanno proprio tutte.

il-primo-libro-delle-opere-toscane

Il Primo libro delle Opere Toscane

Esemplata sull' editio princeps del 1560, la silloge poetica di Laura Battiferri si presenta alla fruizione degli studiosi in un allestimento editoriale che restituisce un testo criticamente accertato, dopo l'indagine condotta con acribia da Enrico Maria Guidi sul testimone autografo conservato alla Biblioteca Nazionale di Firenze, che ha costituito il fondamento della prima stampa. La cortina di silenzio che aveva circondato nei secoli successivi la produzione della più conosciuta poetessa urbinate, appena mossa dagli interventi “eruditi” del Crescimbeni e dello Zaccagnini (1903), è stata ora sollevata dal Guidi, che ripropone un corpus poetico che si muove attorno ad alcuni nuclei tematici: l'encomio, l'idillio e uno spirito religioso impregnato di riformismo valdesiano. Ma la varietas dei toni è la spia di un atteggiamento che condurrà la Battiferri ad un petrarchismo di terza generazione e alle soglie del Manierismo. Un nucleo di “proposte” e “risposte” poetiche, testimonia la fitta rete di corrispondenti di varia estrazione, di cui Laura amava circondarsi: nobili, artisti ed ecclesiastici, partecipi di un cerchio culturale che da Roma (luogo di un soggiorno durato cinque anni), si allargava alla Firenze ricca di fermenti di Cosimo I De' Medici, sino alla Siena degli “Intronati”, gli Accademici che l'accolsero, unica donna, col nome di Sgratiata. Preceduto da una introduzione che fa luce sull'attività poetica della Battiferri, il testo critico è seguito da una serie di utilissimi strumenti (indice di capoversi, indice dei nomi e tavola metrica), che rendono l'opera di facile consultazione.

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I Sette Salmi Penitenziali di David Con alcuni sonetti spirituali

Solo in tempi recenti l'attenzione della critica letteraria nei riguardi della lirica cinquecentesca si è rivolta in maniera sistematica e quel filone spirituale e moralistico, cui appartiene a buon diritto la traduzione in versi dei Sette Salmi penitenziali del Santissimo profeta David, opera della poetessa urbinate Laura Battiferri. Esemplata sull'editio princeps del 1564, la produzione si offre agli studiosi come un'opera di fede legata alla cultura post-tridentina, ricca di suggestioni che derivano in gran parte dagli echi della predicazione di Valdés. La sensazione che l'operazione condotta dalla Battiferri sia in odore di Riforma, è confermata dal fatto che una parte del Petrarchismo sia stato in realtà un mezzo utile a coprire la diffusione delle idee riformate: era facile, insomma, utilizzando linguaggio del sommo Petrarca, lasciar passare certi contenuti eterodossi senza incorrere negli strali della censura. Questo libro testimonia dunque come quella ventata di spiritualità innovativa che spirava nel secondo Cinquecento, non si propagò soltanto attraverso i predicatori o i testi teologi, ma anche tramite la letteratura religiosa e di consumo. Preceduta da un illuminante saggio introduttivo e seguita da utili indici, l'indagine di Enrico Maria Guidi restituisce alla moderna fruizione un testo apparentemente riservato ad un pubblico religioso (le suore), ma in realtà destinato a veicolare fermenti forse già presenti all'interno del Ducato di Urbino

URBINO

Urbino nella letteratura Italiana da Dante a D'Annunzio

Grazie all'opera e all'ingegno di personaggi politici del calibro di Federico II da Montefeltro, l'Ubaldini, Battista Sforza e di intellettuali e artisti come Raffaello Sanzio, Federico Barocci, Laura Battiferri, Bernardino Baldi solo per citarne alcuni, Urbino, nel corso dei secoli e almeno per seicento anni, è riuscita a conquistarsi un ruolo di indiscutibile importanza nell'economia politica e culturale italiana se non europea. Di tutto ciò è evidente che sia rimasta traccia. Infatti, sono molte le immagini che ritraggono la città e soprattutto il suo Palazzo Ducale, vero e proprio prototipo della reggia rinascimentale ideale, in opere figurative famose, ma la sua fama è stata altrettanto celebrata da poeti e letterati. Da qui l'idea di creare un'antologia che proponesse almeno alcuni di questi passi letterari, al fine di delineare un percorso culturale della città e della sua popolazione. L'itinerario tracciato dal curatore della silloge va dal Trecento alla fine dell'Ottocento, proponendo testi più o meno conosciuti di autori italiani che si sono interessati, per vari motivi (storici, politici, encomiastici ecc.) di Urbino e del suo territorio.

Recensioni

LE MARCHE

Pagine lucide di Dante, tenere di Tasso, nostalgiche di Pascoli si alternano a quelle di urbinati acquisiti come Baldassarre Castiglione... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T10:30:12+02:00
Pagine lucide di Dante, tenere di Tasso, nostalgiche di Pascoli si alternano a quelle di urbinati acquisiti come Baldassarre Castiglione o di passaggio come Machiavelli, fino a indigeni più noti in veste di artisti come Giovanni Santi - nella sua versione poetica più sconosciuta - o biografi come Pierantonio Paltroni e poeti neoplatonici come Laura Battiferri. Una scelta filologicamente accurata dei principali autori dei quali l'accademico raffaellesco svelerà i più interessanti aspetti incontrando il giornalista Tiziano Mancini nella veste di mediatore con gli interrogativi del pubblico. Incontro promosso dalla Pro Urbino e patrocinato dal Comune di Urbino, nel magico luogo che fino al 10 settembre ospita i dipinti di Massimo Giovanelli dedicati a "La provincia in festa". Una doppia occasione per approfondire la conoscenza della città e del territorio. Recensione per: Urbino nella letteratura Italiana da Dante a D'Annunzio

UNILIBRO

Urbino nella letteratura italiana da Dante a D'Annunzio. Antologia: Grazie all'opera e all'ingegno di personaggi politici del calibro di Federico... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T10:30:32+02:00
Urbino nella letteratura italiana da Dante a D'Annunzio. Antologia: Grazie all'opera e all'ingegno di personaggi politici del calibro di Federico II da Montefeltro, l'Ubaldini, Battista Sforzae di intellettuali e artisti come Raffaello Sanzio, Federico Barocci, Laura Battiferri, Bernardino Baldi solo per citarne alcuni, Urbino, nel corso dei secoli e almeno per seicento anni, è riuscita a conquistarsi un ruolo di indiscutibile importanza nell'economia politica e culturale italiana se non europea. Di tutto ciò è evidente che ne sia rimasta traccia. Infatti, sono molte le immagini che ritraggono la città e soprattutto il suo Palazzo Ducale, vero e proprio prototipo della reggia rinascimentale ideale, in opere figurative famose, ma la sua fama è stata altrettanto celebrata da poeti e letterati. Da qui l'idea di creare un'antologia che proponesse almeno alcuni di questi passi letterari, al fine di delineare un percorso culturale della città e della sua popolazione. L'itinerario tracciato dal curatore della silloge va dal Trecento alla fine dell'Ottocento, proponendo testi più o meno conosciuti di autori italiani che si sono interessati, per vari motivi (storici, politici, encomiastici ecc.) di Urbino e del suo territorio. Recensione per: Urbino nella letteratura Italiana da Dante a D'Annunzio

PESARONOTIZIE

E’ da pochi giorni in libreria, la presentazione dell’antologia è avvenuta ieri sera a Urbino, un libro che desta curiosità... Leggi di più
Enrico Maria Guidi
2019-09-20T10:30:54+02:00
E’ da pochi giorni in libreria, la presentazione dell’antologia è avvenuta ieri sera a Urbino, un libro che desta curiosità fin dal suo titiolo: “Urbino nella letteratura italiana da Dante a D’annunzio” del professor Enrico Maria Guidi (Aras editore). L’introduzione di ben 72 pagine a questa antologia è dello stesso autore, Enrico Maria Guidi, un intellettuale di Urbino dove è nato, vive e lavora. E dove, accanto all’insegnamento, attualmente è dirigente scolastico presso l’istituto Pascoli di Urbino, ha avuto il dono di saper scrivere saggi letterari e ben cinque romanzi, pubblicati dal 2007 al 2015. Ma perchè un’antologia della letteratura italiana che ha come protagonista, non solo intesa come location, ma come clima culturale e atmosfere artistiche, Urbino? E’ lo stesso autore a spiegarcelo. “Urbino città piccola e povera, è stata in maniera emblematica, un caso unico nel panorama letterario e artistico italiano. Città piccola, situata in un territorio non certo agevole e lontana dalle grandi vie di comuncazione, anche con le vicine Pesaro, Gubbio, San Sepolcro, Rimini e Arezzo, ma anche Ferrara, Bologna e Perugia e addirittura Milano, Venezia, Firenze e Roma. Perché il ducato di Urbino è stata una novella Atene. La Corte di Urbino con il suo palazzo, la città a dimensione d’uomo, i modi, l’ambiente e le personalità saranno ricordati e celebrati almeno fino al XIX secolo. E allora, tralasciando la letteratura delle origini, è proprio il sommo poeta, Dante Alighieri a dedicare a Guido da Montefeltro alcuni famosi versi nel Canto XXVII dell’Inferno”. -Tanti personaggi urbinati come Raffaello Sanzio, Federico Barocci, solo per fare due nomi illustri, non potevano passare inosservati nei secoli e nella letteratura italiana. “E’ vero di qui l’idea di creare un’antologia che proponesse almeno alcuni di questi passi letterari, al fine di delineare un percorso se non altro culturale della città...
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Enrico Maria Guidi
RE

Il Re è nudo!

Il Re è nudo è una silloge di brevi saggi, o "articoli" (non giornalistici) su argomenti di attualità, non tuttavia intesi nel senso di "cronache" o "fatti" che investono l'epoca contemporanea, quanto, piuttosto, su ciò che in qualche maniera riguarda il "ruolo" che la persona o i gruppi di persone occupano nella realtà. Si spazia così dalla "sociologia", alla "psicologia", a argomenti in qualche modo "etici" o "morali", senza nessun fine "accademico" o "scientifico", e tantomeno "didattico". Neppure si intende nei saggi fornire una soluzione o proporre in maniera diretta e univoca un indirizzo, ma il tutto è teso piuttosto a sollevare problemi, a sollecitare un ragionamento, insomma a spingere il lettore a pensare in proprio e non ad accettare come "imperativi categorici" ciò che dall'esterno, mass media, politica, opinione pubblica, istruzione, istituzioni, religione viene trasmesso e spesso imposto, con mezzi più o meno accettabili, e assorbito dall'individuo come una carta assorbente, senza un vero giudizio e una presa di posizione e coscienza critici.

Recensioni

Salone Editoria dell’Impegno

Con Il Re è nudo! l’autore affronta in forma saggistica (brevi saggi, ma non propriamente articoli di stampo giornalistico) temi... Leggi di più
Il Re è nudo
2019-09-20T10:46:47+02:00
Con Il Re è nudo! l’autore affronta in forma saggistica (brevi saggi, ma non propriamente articoli di stampo giornalistico) temi di attualità, nel senso di argomenti che interessano e colgono, o dovrebbero presentarsi, ai lettori nella loro quotidianità. Non si tratta di problematiche inerenti alla vita “materiale”, non particolarmente perlomeno, ma piuttosto interrogativi, sensazioni, suggestioni che, anche se in maniera magari improvvisa, provvisoria, o superficiale, attraversano la mente dell’uomo contemporaneo nel corso della propria esistenza e investono il “ruolo” che la persona o i gruppi di persone occupano nella realtà, ma di fronte ai quali si tende a voltare le spalle. Insomma, per dirla con le parole del redattore, una riflessione sui “dubbi, le incertezze, le contraddizioni, ma quel che è peggio è il fatto che non ci si pensa, che tutto scorre sopra di noi, assorbito nel vortice dei mass media, del giornalismo spettacolare e della politica del protagonismo più o meno individuale. Insomma dove quasi nessuno, come nella famosa favola, sa dire: ‘Il Re è nudo’”. I campi in cui si muove l’indagine sono pertanto vari e differenti, e spaziano dalla “sociologia”, alla “psicologia”, ad argomenti in qualche modo “etici” o “morali”, senza nessun fine “accademico” o “scientifico”, e tantomeno “didattico”, senza nessuna pretesa di fornire una soluzione o, tanto meno, dare consigli o una direzione in qualche modo morale, poiché è proprio questo, cioè l’interrogativo su cosa sia la “moralità”, il filo conduttore del libro, sempre ammesso che un “filo” ci sia. Piuttosto l’autore è teso a sollevare problemi, a sollecitare una presa di coscienza, insomma a spingere il lettore a pensare con la propria testa e a non accettare come fossero “imperativi categorici” tutto ciò che dal mondo esterno in cui vive, mass media, politica, opinione pubblica, educazione, istituzioni, religione ecc. viene divulgato, trasmesso, e spesso...
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Il Re è nudo
Girardot-e-gli-altri

Girardot e gli altri

Poesia d’avanguardia, ma anche crepuscolare, ermetica e surreale quella di Enrico Maria Guidi che, con Girardot e gli altri, ci presenta una galleria di personaggi imprevedibili e sorprendenti in un linguaggio fatto di continue esplosioni: un campo minato da accostamenti insoliti ed anarchia espressionistica. All’artista urbinate, alla sua seconda raccolta di liriche, che ha curato edizioni di poesia rinascimentale e di narrativa del Seicento, ha pubblicato saggi in volumi, recensioni, critica contemporanea letteraria e d’arte, non si può non riconoscere originalità di invenzione e pienezza poetica, una vibrante corda lirica, pur in una talvolta enigmatica chiave di lettura, inafferrabile fata morgana di tanta poesia antica e moderna, che impone piacevoli e provocatorie sfide interpretative. E Girardot, il personaggio che apre e chiude l’album di ritratti, nuovo eliotiano Prufrock, taciturno, schivo e solitario, frantumato dalla propria inadeguatezza e desolazione, riassume in sé il tema ricorrente nella raccolta di poemetti, quello della solitudine, del disagio esistenziale, della incomunicabilità, della estraneità degli uomini al mondo e alla natura stessa, sottolineati dalla immagine iniziale del cane che abbaia alla luna “fredda e metallica, lana di vetro” fra “viti appassite”, “rami stecchiti”, “campi di zolle insecchite”. Figure immerse nelle macerie dell’umanità, tra le “immondizie” del mondo, nel quale anche i poeti, gli intellettuali idealisti sono sconsolati e incompresi nella “città che non ha voluto capire, non ha potuto, direbbe un filosofo stanco, e sciupano il loro tempo attorno a biliardi malconci / bettole ormai dissipate nel vino / accanto al salame, contrario / inquietante alla voglia di piani / d’azienda e rivoluzioni operaie”. Personaggi estrosi e dolenti in una suggestiva cornice di avvenimenti offerti all’intuizione e all’immaginazione, una scoppiettante varietà di luoghi, tempi e stagioni, un lessico ardito e diverso, quasi a violentare la poesia, pur nella continuità di temi e motivi, cari a tanta arte e letteratura del ’900, inseriscono agevolmente Guidi tra i poeti di nuova generazione.

RECENSIONE
Attili

Componimenti nella forma lunga del poemetto che, come in una galleria palazzeschiana, consegnano ritratti umani disegnati attraverso le immagini, in versi percorsi da una forte vena narrativa. Poesia e colori si mescolano con toni crepuscolari-espressionistici-surreali generando una dimensione estetica che fa della poesia un tramite per comprendere il reale.

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